Loreto tra Spiritualità e Arte

Su una piccola altura verdeggiante circondata da una distesa di ulivi, si erge Loreto. Il comune di poco più 12 mila abitanti si trova nella provincia di Ancona.

Il nome ha origini latine, deriva da laurus – lauro (nome scientifico della pianta di alloro) – lauretum (luogo dove crescono gli allori), quindi “Loreto” nella lingua moderna.

Il borgo rappresenta un perfetto binomio fra spiritualità e arte. Meta di pellegrinaggi da tempi antichissimi (le prime testimonianze risalgono al 1351) è la tappa finale del pellegrinaggio Macerata-Loreto da fare a piedi fino al Santuario della Basilica.

L’arte di Loreto non è racchiusa solo nelle architetture, sculture e dipinti che la impreziosiscono, ma anche solo nel suo paesaggio marchigiano: le alture, la campagna tutt’attorno, gli alberi di ulivo, le piante di alloro.

L’Arte ha sempre cercato di imitare la bellezza della Natura, e in alcuni casi, come in questo, sono i quadri naturali che si fanno opera d’arte: capolavori spontanei tracciati nella terra che si svelano all’occhio del visitatore.

Il Santuario della Santa Casa

Loreto divenne famosa nei secoli, non solo nell’ambiente religioso ma anche in quello laico, per la storia del suo Santuario della Santa Casa.

La leggenda cattolica narra che la “Santa Casa”, ossia, la casa natale della Vergine Maria, situata originariamente a Nazareth, in Palestina, fu presa e portata via in volo da un gruppo di angeli per proteggerla dall’attacco dei Turchi, che avevano invaso la zona a quei tempi.

A quanto raccontato, nel 1291, gli angeli lasciarono la dimora nei pressi di Tersatto, un sobborgo della Croazia. Ma dopo 7 mesi, anche quel luogo divenne pericoloso così gli angeli tornarono a spostare la casa della Vergine.

Attraversarono il mare e scelsero di posare la Santa Casa in provincia di Ancona, in una località oggi chiamata Posatora. Ma dopo 9 mesi, gli angeli non ancora soddisfatti della sua collocazione, tornarono a spostare di nuovo la dimora.

Ci vollero ancora due viaggi per il cielo della Marche prima che la Santa Casa venga posata sull’antico Monte Prodo, dove oggi si erge Loreto.

Il lungo cammino della casa è chiamato la “traslazione della Santa Casa”, diventato oggetto di numerose rappresentazioni da parte degli artisti del Passato.

I marchigiani, tengono viva la leggenda della Santa Casa e del suo tragitto, accendendo i “focarecci” nella notte tra il 9 e 10 dicembre per illuminare la strada agli angeli in volo.

Per questo, la Madonna di Loreto è diventata Patrona degli Aeronauti. Per proteggere e accompagnare i tragitti fatti in cielo.

La Basilica della Santa Casa

La Santa Casa è conservata all’interno della Basilica omonima situata in piazza della Madonna nel cuore di Loreto.

Al di là del solo interesse religioso, la Basilica è da vedere almeno una volta nella vita perché è uno dei pochissimi esempi di gotico-rinascimentale in Italia.

Un tripudio di sculture e architetture la decorano in tutti i suoi elementi, le facciate, il campanile, la cupola. Molti artisti importanti si sono affaccendati all’interno e all’esterno delle sua mura, lasciando il loro contributo: da Bramante a Vanvitelli.

La sua cupola, in stile rinascimentale, è diventata un vero e proprio simbolo del luogo. La sagoma semisferica svetta sul panorama delle campagne marchigiane, e in lontananza si staglia la linea blu del mare sull’orizzonte.

Il Camminamento di Ronda della Basilica

È possibile godere di Loreto vista dall’alto grazie a questo corridoio esterno incastrato sulle mura che circondano la Basilica.

Un vero e proprio “cammino di ronda” come nelle fortificazioni medievali.

Questo percorso, nascosto alla vista dall’esterno grazie ai merli delle mura, serviva per proteggere la Basilica da possibili attacchi saraceni.

Al camminamento ci si arriva tramite una stretta scala a chiocciola. Ma l’angusta salita sarà ricompensata dalla vista mozzafiato e dalla particolarità della visita (è possibile anche farsi accompagnare da una guida esperta).

Da una parte, ai vostri piedi si stenderà la bellissima piazza della Madonna, dall’altro potrete sfiorare le grandi finestre gotiche della Basilica.

Il Campanile Vanvitelliano

Il campanile Vanvitelliano è la torre campanara più alta delle Marche con oltre 75 metri di altezza.

Posta a sinistra della Basilica della Santa Casa, fu disegnata dal famoso architetto Luigi Vanvitelli, noto in tutto il mondo per la realizzazione della sontuosa Reggia di Caserta.

La magia del campanile, oltre al suo impatto visivo ricchissimo di dettagli, sta nella presenza di un carrillon.

Il meccanismo è formato da 9 campane che suonano una litania lauretana.

I rintocchi melodici e le campane stesse fanno parte degli abitanti di Loreto, la loro quotidianità è scandita dalle queste note. La campana maggiore, infatti, è chiamata con affetto “Loreta” dai residenti.

Sala del Tesoro

Non solo l’esterno della Basilica, ma anche il suo interno è ricco di tesori da ammirare con devota ammirazione.

Nella Basilica, l’opera dell’Uomo sembra ispirata da una forza divina.

Sono diversi, infatti, gli artisti che sono andati oltre la loro mortalità di esseri umani per lasciare opere d’arte che gli sono sopravvissute nei secoli.

La Sala del Tesoro fu commissionata da Papa Clemente VIII affinché raccogliesse e conservasse gli innumerevoli doni preziosi fatti dai pellegrini che arrivavano al Santuario dopo un lungo cammino.

Gli oggetti arrivati fino ai nostri giorni, purtroppo, sono molti di meno rispetto alla mole del Tesoro originale. Nel corso degli anni, infatti, la Sala è stata saccheggiata diverse volte.

Per fortuna, sono rimasti gli affreschi e gli stucchi realizzati dalle mani dei più abili e ispirati artisti dell’epoca, come Cristoforo Roncalli.

Le pareti della Sala sono ricoperte da dipinti che rappresentano varie scene tratte dall’Antico e Nuovo Testamento.

Alzando appena un po’ lo sguardo, poi, è possibile perdersi fra i dipinti che ornano la volta della Sala. I cui soggetti sono di ispirazione ancora più mistica perché lasciano la storia terrena della Vergine e di Gesù, per rappresentare la loro ascesa al Regno dei Cieli.

Tra l’altro, sulla volta, è possibile ammirare un affresco della famosa Traslazione della Santa Casa.

Piazza della Madonna

Centro pulsante di Loreto in cui viene riassunta tutta la sua bellezza architettonica. La comodità di avere in una sola magnifica piazza, tutti i principali monumenti del borgo.

Al centro della piazza, si trova la Fontana Maggiore. Risalente al XVII secolo, è composta sia da parti in marmo che da sculture in bronzo.

Volgendo lo sguardo a sinistra, ecco apparire lo spettacolo scultoreo della Visitazione.

La Visitazione è un gruppo di statue monumentali che l’artista contemporaneo Floriano Ippoliti regalò a Loreto nel 2015.

Le statue raffigurano la visita della Vergine Maria alla parente Elisabetta (da qui il nome del complesso scultoreo).

Le figure sono alte più di 2 metri e possono essere ammirate nella loro esatta prospettiva da un punto di vista non troppo ravvicinato.

La piazza della Madonna, raccoglie anche la presenza di un monumento dedicato a Papa Sisto V, e naturalmente l’imponente bellezza della Basilica, che chiude le meraviglie dello spazio circoscritto.

I presepi permanenti

Loreto è famosa non solo per i suoi pellegrinaggi e l’aria di spiritualità che si respira ma anche per le rappresentazioni “povere” di tale spiritualità: i presepi tradizionali.

Imperdibili gioielli di artigianato, passeggiando per la “via dei presepi” (esperienza suggestiva soprattutto nel periodo natalizio) è possibile rimanere incantati a guadare gli allestimenti permanenti.

Oppure è possibile entrare dentro le botteghe per conoscere di persona i maestri che realizzano ogni pezzo a mano con pazienza e devozione.

Uno fra tutti, il Presepe Benedetto XVI collocato in via Sisto V, è un presepe permanente, visitabile tutto l’anno. È composto da oltre 100 statuine meccaniche, quindi animate, e racconta tutta la storia della Natività a partire dall’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele.

Conclusioni

Loreto è un luogo che è impossibile non visitare almeno una volta nella vita.

La fascinazione potrebbe essere massima se si entra nel borgo, giungendo fino alle porte della Basilica, attraverso il cammino a piedi da Macerata.

Per raggiungere la Santa Casa, esiste una scalinata attraversata dai pellegrini e chiamata “la scala santa”. Sono ben 330 gradini da salire prima di lasciarsi avvolgere dalla bellezza di Loreto.

Il borgo è un miscuglio perfetto e bilanciato tra religione e arte. Un quadro ricco di elementi che non creano disordine, anzi, una sensazione di Bellezza e serenità.

Perdersi per delle ore a passeggiare per piazza della Madonna, contemplare l’interno e l’esterno della Basilica, lasciarsi incuriosire e incantare come dei bambini dai presepi animati.

Esperienze immerse in una cornice che profuma di ulivi, con il mare sempre presente in lontananza.