San Benedetto del Tronto: la Miami delle Marche

Ilcelebre pianista Franz Liszt la definì “cittadina di pescatori”, quando cercò di descrivere a parole la melodia ancestrale proveniente dalle barche dondolanti sul suo mare.

San Benedetto del Tronto, chiamata anche “la Miami delle Marche”, si trova in provincia di Ascoli Piceno e conta circa 47 mila abitanti.

Considerata il capoluogo di tutta la Riviera delle Palme per il suo accentramento turistico e l’importante porto.

Ogni anno è insignita del riconoscimento “Bandiera Blu” per la bellezza del suo mare, oltre a essere uno dei migliori luoghi balneari di tutta Europa.

Una cittadina da scoprire giorno per giorno fra le antiche suggestioni del suo porto peschereccio, il fascino americano e la movida delle sue spiagge.

Il Lungomare

Realizzato nel 1931, ancora oggi, il lungomare di San Benedetto del Tronto, ne rappresenta l’arteria principale. Punto di riferimento sia per turisti che per gli stessi abitanti, è il simbolo della Riviera delle Palme, conosciuto a livello internazionale.

Il viale è ampissimo, 30m di larghezza, costeggiato sui lati da file interminabili di caratteristiche palme.

Sul lungomare, data la sua ampiezza, è possibile passeggiare senza scontrarsi con le altre persone quando è molto affollato; andare in bicicletta percorrendo una delle tante piste ciclabili. Oppure andare sui roller blade in perfetto stile Miami, magari con degli shorts di jeans, lollipop alle labbra e occhiali da sole.

L’inizio del viale è segnato dalla famosa piazza Giorgini (detta anche solo “la Rotonda”).

Al centro della piazza, una vivace fontana circolare accoglie i turisti con i suoi guizzi che si alzano fino quasi a toccare il vertice del faro in lontananza.

Durante la stagione estiva, soprattutto, la Rotonda è luogo d’incontro per la sera, e spesso qui vengono organizzati degli eventi o allestite delle esposizioni.

Partendo da piazza Giorgini, il viale si allunga per circa 6km. Percorrendolo è possibile assistere alle diverse offerte di svago presenti nella cittadina: dagli stabilimenti artificiali, ai paesaggi naturali.

A fiancheggiare il lungomare, infatti, a parte il susseguirsi delle bellissime spiagge premiate, ci sono: piste ciclabili, hotel, locali (fra questi lo storico “la Palazzina Azzurra”), pinete e giardini.

Per quanto riguarda i giardini, non a caso, il lungomare negli anni è stato riqualificato e rimodernato. Dato il percorso molto lungo, sono state create delle specie pit-stop per le passeggiate. Delle originali e organizzatissime “Oasi tematiche” chiamate per l’appunto “giardini” da poter visitare per rilassarsi fra profumi e colori, prima di riprendere la passeggiata.

Il Molo Sud

Sempre in zona Rotonda Giorgini, prima di incamminarsi per il lungomare rettilineo, è consigliato fare una passeggiata nei pressi del porto lì vicino (parte Molo Sud).

Il Molo Sud è la zona visitabile dell’importante porto peschereccio di San Benedetto del Tronto. Il porto è usato sia per il commercio che per approdi di natura turistica.

I residenti e i turisti amano passeggiare lì per il concentramento presente di sculture. Un affascinante incontro fra l’immobilità della pietra e il continuo movimento del mare.

Scultura Viva e Pittura Viva

Ogni anno, in occasione del “Festival dell’Arte sul Mare”, artisti provenienti da tutto il mondo si riuniscono per la riqualificazione dei grigi massi del Molo Sud in opere d’arte.

Bellissimi murales accompagnati da didascalie in diverse lingue per la sezione “Pittura Viva”. E blocchi di pietra anonima trasformati in figure di donne e uomini rivolte con lo sguardo verso il mare per la sezione “Scultura Viva”.

Le 22 edizioni del Festival hanno creato un vero e proprio museo a cielo aperto con firme di artisti internazionali.

Iniziativa che trasmette anche il senso profondo del Porto come zona di attracco e partenza di diverse culture e civiltà.

Il Monumento al Gabbiano Jonathan Livingston

Sempre al Molo Sud è possibile ammirare il monumento dedicato al celebre romanzo di Richard Bach, “Il gabbiano Jonathan Livingston”, realizzato da Mario Lupo fine Anni ’90.

L’opera è un cerchio alto 10m che incornicia il cielo. Sul cerchio è scolpita il ciclo di vita del gabbiano che si muove dal mare e lentamente sale verso l’alto per volare in libertà.

La scultura, come il romanzo alla quale è ispirata, è una metafora della vita. Il bisogno di superamento dei propri limiti per riuscire ad avere una visione più ampia e veritiera delle cose, come scrive lo stesso Richard Bach:

Più alto vola il gabbiano, e più vede lontano

Il Monumento al Pescatore

La statua si trova all’incrocio fra il Molo Sud e il bacino portuale, in un piccolo spazio con delle panchine dove è possibile sostare per contemplare il mare.

Fu commissionata a Cleto Capponi, un artista marchigiano, dalla Banca Popolare di San Benedetto del Tronto nel 1978.

Sul piedistallo è imposta una targa commemorativa:

“All’ardimento, alla tenacia e al sacrificio dei pescatori di ogni epoca”.

Queste parole riassumono gli intenti significativi della statua, che nella sua pietra ha fermato per l’eternità tutta la devozione verso una tradizione fatta di fatica e pesca, valori sui quali la cittadina è stata costruita.

La statua raffigura un pescatore in tenuta invernale per le giornate di tempesta. Tiene su un braccio un fascio di reti e con l’altro suona il corno come era uso fare per avvisare i pescatori in mare dell’arrivo della nebbia e del maltempo.

La Vela

Poco più avanti, a far compagnia alla statua del pescatore, e per finire il ciclo di statue dedicate al mare iniziato col gabbiano, è possibile osservare la scultura della Vela.

La Vela è dedicata a mons. Francesco Sciocchetti che “con instancabile amore e passione si adoperò per i sanbenedettesi e la loro marina. Ideando e realizzando il primo peschereccio a motore d’Italia”, come si legge sulla targa.

È stata realizzata dall’artista Genti Tavanxhiu nel 2006.

Scolpita da un unico blocco di granito grezzo, la Vela è una scultura bianchissima che da lontano, stagliata contro l’azzurro del cielo, potrebbe sembrare l’enorme pinna della balena bianca.

Il Faro

Il Faro si trova vicino alla Rotonda e di conseguenza alla zona portuale Molo Sud.

Si trova in una posizione strategica per meglio avvisare le imbarcazioni, ed è il faro più importante del marchigiano nella zona fra Ancona e Ortona.

È alto 31m ed è entrato in attività solo dal 1957.

Durante alcuni giorni estivi, la Marina Militare ha reso la struttura visitabile anche ai civili a ingresso gratuito, su prenotazione.

Per salire occorre arrampicarsi per 150 scalini a chiocciola.

Dalla sommità del Faro la vista è mozzafiato. Con un solo sguardo si riesce ad abbracciare tutta San Benedetto del Tronto, e si riescono a scorgere anche le campagne che segnano l’orizzonte.

Per i sanbenedettini, è uno dei simboli della cittadina, una testimonianza storica importante. Una bianca vedetta, ferma, in piedi, da anni, a illuminare la via alle navi e a proteggere i pescatori dall’alto.

La Torre dei Gualtieri

Spostandosi dalla zona del porto, verso l’entroterra, in piazza Giuseppe Sacconi, nella zona del “Paese Alto”, ci si imbatte nelle Torre dei Gualtieri.

Chiamata comunemente dai residenti il “Torrione” è un’altra imperdibile cartolina firmata San Benedetto del Tronto.

L’altezza non è imponente dato che misura “soli” 20m, e si erge su una particolare pianta a forma esagonale che le conferisce un aspetto originale rispetto alle altre torri comuni.

Fu voluta dalla famiglia Gualtieri già dal 1145, come fortezza difensiva. Ma i lavori di costruzione furono terminati solo molti anni dopo, nel XV secolo.

Su una delle facciate è posto un grande orologio circolare che guarda verso il mare.

La Torre è più suggestiva di sera, quando le illuminazioni creano degli aloni magici che rischiarano sia l’orologio che le feritoie poste sul perimetro appena sotto i merli.

Un gioco di luci e ombre che fa apparire la torre come sospesa nel buio.

Il Torrione rappresenta la parte più antica e forse più vera della cittadina. Un luogo fatto di serenità, lentezza, tradizione. Lontano dalla frenesia di una San Benedetto del Tronto turistica e troppo trafficata soprattutto durante la stagione estiva.

Se il Lungomare, infatti, è preso d’assalto alla caccia di qualche selfie con uno sfondo alla Miami, spostandosi nel Paese Alto, si scopre anche un “paese altro”, fatto di suggestioni più vere, genuine e meno social hashtag.

Conclusioni

Come altri luoghi delle Marche, anche San Benedetto del Tronto è un perfetto connubio fra mare e monti.

Preferite le spiagge, il sole, una bella nuotata. Oppure preferite le passeggiate nella natura respirando gli alberi e facendosi condurre dal sentiero.

Perché scegliere quando le Marche donano tutto questo in una volta?

San Benedetto del Tronto è una delle mete più consigliate per i turisti indecisi, o anche per le coppie con “idee di vacanza” divergenti.

Una cittadina fondata da umili pescatori ma dal fascino internazionale. Una piccola Miami sulla costa adriatica per chi non ha tempo o abbastanza soldi per affrontare un viaggio in America.

Una bellissima alternativa vicino casa, pullulante di arte e storia affacciate direttamente sul mare.